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OSSERVATORIO SUL NORD EST - LA PERCEZIONE DELLA CRIMINALITÀ NEL NORD EST

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
NORD EST, RESTA LA CRIMINALITA' MA DIMINUISCE LA PAURA
[di Natascia Porcellato]

Allarme criminalità? Molto ridotto, nella percezione dei cittadini. Questa la principale indicazione proveniente dai dati raccolti da Demos per Il Gazzettino e pubblicati oggi dall'Osservatorio sul Nord Est. Sembra essere rientrata quella "sindrome dell'insicurezza" che fino a qualche anno fa pervadeva l'area: oggi è circa il 39% degli intervistati a sostenere che, negli ultimi cinque anni, la criminalità sia aumentata nella propria zona di residenza (-24 punti percentuali rispetto al 2007). Quasi tre nordestini su quattro, invece, percepiscono una crescita dei reati in Italia: tre anni fa era l'89% a mostrare la stessa convinzione.
I dati resi noti dal Ministero dell'Interno mostrano un calo dei reati (denunciati) in Italia: le ultime statistiche disponibili indicano un trend negativo di circa 5 punti percentuali (rapporto tra reati denunciati 2009/2008, dic. 2009). In Italia e nel Nord Est, però, la percezione di maggiore o minore criminalità sembra solo in parte legata all'effettivo andamento dei reati. Perché? Un'analisi viene fornita dal III Rapporto sulla Sicurezza in Italia (curato da Demos per Fondazione Unipolis, in collaborazione con l'Osservatorio di Pavia - nov. 2009). In questo studio viene messo in luce come, negli ultimi anni, a un effettivo -seppur moderato- calo dei reati si accompagni una drastica riduzione degli spazi televisivi dedicati alla cronaca nera. Appare questa la chiave di volta per comprendere come possa infiammarsi o placarsi l'opinione pubblica, eccitata o sopita più dai contenuti del palinsesto TV che dall'effettivo trend dei reati.
In questo senso, possiamo comprendere meglio il trend nettamente negativo che mostra la percezione dei nordestini dell'andamento dei crimini. Per l'Italia -il riferimento più ampio e generale proposto nell'indagine- oggi è il 74% a ritenere aumentato il numero di crimini. Rispetto allo scorso anno il saldo è negativo di circa 9 punti percentuali, ma guardando al 2007 arriviamo a segnare un -16.
La percezione dell'aumento dei crimini nella propria zona di residenza, invece, è tradizionalmente più contenuto. Tuttavia, mentre oggi è il 39% a sostenere che i reati siano aumentati, solo tre anni fa era il 63% a mostrare la stessa convinzione: in questo caso, sono circa 24 i punti percentuali in meno.
Vediamo ora il profilo di coloro che mostrano i maggiori timori in relazione alla propria zona di residenza. Dal punto di vista del genere, sono soprattutto donne, mentre, per quanto riguarda l'età, le preoccupazioni salgono tra coloro che hanno tra i 35 e i 54 anni. Inoltre, appare interessante considerare la dimensione urbana: coloro che abitano in comuni di medie dimensioni -compresi tra 15 e 50mila abitanti- sono maggiormente preoccupati sia rispetto a quanti vivono nei comuni minori che guardando ai residenti nei centri più grandi.
Dal punto di vista politico, infine, osserviamo come siano soprattutto gli elettori dell'Idv (49%) e della Lega Nord (44%) a mostrarsi maggiormente sensibili al timore della criminalità nella propria zona. Intorno al 40%, quindi sostanzialmente in linea con la media del Nord Est, troviamo i sostenitori del Pd, dell'Udc e di Futuro e Libertà. Meno preoccupati, invece, appaiono coloro che sono vicini al Pdl (33%) e, soprattutto, alle formazioni della sinistra radicale, Prc-Pdci e Sinistra Ecologia Libertà (19%).
NOTA METODOLOGICA

I dati dell'Osservatorio sul Nord Est, curato da Demos & Pi, sono stati rilevati attraverso un sondaggio telefonico svolto nei giorni 31 agosto - 2 settembre 2010. Le interviste sono state realizzate con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing), dalla società Demetra di Venezia. Il campione, di 1024 persone, è statisticamente rappresentativo della popolazione, con 15 anni e più, residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età. I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia.
Natascia Porcellato ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Andrea Suisani ha svolto la supervisione dell'indagine CATI. Lorenzo Bernardi ha fornito consulenza sugli aspetti metodologici. L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.
Documento completo su www.agcom.it
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