demos & PI
contatti area riservata
RAPPORTO GLI ITALIANI E LO STATO OSSERVATORIO CAPITALE SOCIALE IL MONDO A NORDEST MONITOR ITALIA LE INDAGINI EUROPEE
ULTIME EDIZIONI OSSERVATORIO SUL NORDEST
Triveneto: la sanità pubblica soddisfa una minoranza
(8 maggio 2024)
vedi »
Nord Est: 6 su 10 vorrebbero cambiare lavoro
(1 maggio 2024)
vedi »
L'antifascismo a Nord Est
(24 aprile 2024)
vedi »
ULTIME EDIZIONI RAPPORTO SULLA SOCIETÀ VICENTINA
X Rapporto Demos & Pi per Associazione Industriali Provincia di Vicenza
(21 luglio 2011 - file pdf)
vedi »
ULTIME EDIZIONI RAPPORTO SULL'ALTO VICENTINO
Rapporto 2005
(giugno 2005 - file pdf)
vedi »
Rapporto 2004
(gennaio 2004 - file pdf)
vedi »
Rapporto 2002
(giugno 2002 - file pdf)
vedi »
ULTIME EDIZIONI IL CIVISMO NEL NORDEST
Rapporto 2007
(gennaio 2007 - file pdf)
vedi »
Rapporto 2005
(gennaio 2005 - file pdf)
vedi »
ULTIME EDIZIONI ALTRE RICERCHE
Regionali 2015 - le stime di voto per il Veneto
(15 maggio 2015)
vedi »
Il Veneto e la lega
(9 marzo 2015)
vedi »
I veneti e l'informazione
(18 dicembre 2009)
vedi »
OSSERVATORIO SUL NORD EST - IL NORD EST E L’ABORTO

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
NORD EST DIVISO SU ABORTO E RU486
[di Natascia Porcellato]

L'Osservatorio sul Nord Est punta oggi la propria attenzione sull'interruzione volontaria di gravidanza. Ad oltre trent'anni dall'approvazione della legge 194 che regolamenta, tra le altre cose, l'aborto, questo rimane uno dei temi che più dividono la popolazione. I dati raccolti da Demos per Il Gazzettino mostrano come, rispetto all'ipotesi di modifica in senso restrittivo della legislazione in vigore, i nordestini si spacchino (quasi) perfettamente a metà: il 49% vorrebbe limitare le possibilità di ricorso all'aborto, mentre il 51% si esprime in senso contrario. Una certa cautela viene riservata anche alla cosiddetta RU486, la pillola che permette l'interruzione di gravidanza senza intervento chirurgico. Un nordestino su tre ritiene possa essere somministrata sotto il solo controllo medico e senza ospedalizzazione, mentre la maggioranza (55%) vorrebbe fosse comunque previsto il ricovero.
Negli ultimi mesi la questione dell'interruzione volontaria di gravidanza è tornata in primo piano in seguito all'introduzione in Italia della RU486. Già utilizzata negli anni scorsi in via sperimentale in alcune regioni, circa un anno fa l'Agenzia Italiana del Farmaco ha autorizzato la sua diffusione in tutta Italia. Ora lo strumento chimico per l'aborto è -in linea teorica- disponibile su tutto il territorio nazionale. Tuttavia, le posizioni espresse in proposito da Luca Zaia e dal collega Roberto Cota all'indomani della loro elezione a governatore, e le polemiche che ne sono seguite, hanno riportato in piena luce le divisioni che attraversano la politica.
Ugualmente divisa sembra essere, però, anche la società nordestina. Nell'aprile scorso, era circa il 49% a dichiararsi moltissimo o molto d'accordo con l'affermazione "Bisogna rivedere la legge sull'aborto, per limitare i casi in cui è lecito", mentre il 51% si poneva in posizioni contrarie alla modifica in senso restrittivo della legislazione corrente. Una spaccatura netta, quindi, quella che attraversa l'area del Nord Est, e che è andata accentuandosi nel tempo. Nel 2007 era poco meno del 44% a ritenere opportuna una limitazione dei casi di applicazione della 194: in tre anni la crescita è stata di circa 5 punti percentuali.
I giudizi sulla RU486, invece, non mettono in luce un rifiuto assoluto dello strumento: solo il 10%, infatti, ne vieterebbe l'uso in Italia. La maggioranza, piuttosto, propende per l'ospedalizzazione della donna che la utilizza (55%), mentre circa un nordestino su tre considera sufficiente il controllo medico per l'assunzione della pillola abortiva.
Le indicazioni più interessanti arrivano dalla pratica religiosa e dall'orientamento politico. Coloro che vorrebbero una revisione della 194 in senso restrittivo, infatti, sono soprattutto praticanti assidui mentre, dal punto di vista politico, sono in misura maggiore elettori del Pdl, della Lega Nord e dell'Udc.
Anche i diversi orientamenti relativi alla RU486 mostrano chiari legami con i tratti religiosi e politici degli intervistati. La posizione più radicale, che vorrebbe rendere illegale la pillola in Italia, è sostenuta in misura maggiore dai praticanti assidui e dagli elettori del Pdl. Anche la somministrazione con ricovero ospedaliero evidenzia una presenza sopra la media di praticanti assidui e simpatizzanti del Pdl, ma a questi si aggiungono gli elettori di Lega Nord e Udc. Infine, quanti ritengono che per assumere la pillola abortiva sia sufficiente il controllo medico sono soprattutto praticanti saltuari o non praticanti, mentre, dal punto di vista politico, vi è una maggiore presenza degli elettori di Pd, partiti della sinistra radicale e Idv.

NOTA METODOLOGICA

I dati dell'Osservatorio sul Nord Est, curato da Demos & Pi, sono stati rilevati attraverso un sondaggio telefonico svolto nei giorni 26-28 aprile 2010. Le interviste sono state realizzate con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing), dalla società Demetra di Venezia. Il campione, di 1030 persone, è statisticamente rappresentativo della popolazione, con 15 anni e più, residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età. I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia.
Natascia Porcellato ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Claudio Zilio ha svolto la supervisione dell'indagine CATI. Lorenzo Bernardi ha fornito consulenza sugli aspetti metodologici. L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.
Documento completo su www.agcom.it

home  |  obiettivi  |  organizzazione  |  approfondimenti  |  rete demos & PI  |  partner  |  privacy step srl  ::  p. iva 02340540240