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OSSERVATORIO SUL NORD EST - IL NORD EST E LA SCUOLA

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
PORTE APERTE AI PROF DEL SUD. STRANIERI, NO A CLASSI SPECIALI
[di Natascia Porcellato]

Con la prima prova scritta dell'esame di maturità, oggi prende il via anche l'ultimo atto di questo anno scolastico. Un anno lungo, puntellato da numerose polemiche. Alcune delle questioni maggiormente dibattute vengono riprese e presentate ora dall'Osservatorio sul Nord Est curato da Demos per Il Gazzettino. La prima riguarda la presenza di bambini immigrati nelle classi: è quasi un nordestino su quattro a ritenere che sia giusto separarli da quelli italiani per non compromettere l'apprendimento di questi ultimi. Altre discussioni si sono poi concentrate su insegnanti e mense: la provenienza regionale dei docenti viene considerata rilevante da circa il 15% dei rispondenti, mentre è il 22% a ritenere giusta l'esclusione dei bambini dalla mensa scolastica nel caso i genitori non paghino la retta regolarmente. Tutti orientamenti minoritari (e in calo rispetto a passate rilevazioni), ma ugualmente interessanti.
Le ricerche internazionali relative alle competenze scolastiche mostrano in modo chiaro come il Nord Est consegua risultati eccellenti. Secondo le elaborazioni di Fondazione Nord Est sui dati dell'indagine PISA (Programme for International Student Assessment, promossa dall'Ocse), le regioni dell'area si collocherebbero ai primi posti delle diverse graduatorie. Per esempio, i punteggi di Veneto, Friuli-Venezia Giulia, e provincia di Trento in competenze di lettura e scienze proiettano questi territori nella "top ten" del PISA. In matematica, invece, le regioni del Nord Est si pongono nei primi 15 posti.
La qualità dell'insegnamento presente nell'area, come certificano le indagini internazionali, è alta, ma questo non basta a sedare le polemiche rivolte alla scuola. Un dibattito ricorrente riguarda la presenza dei bambini immigrati nelle classi. Con un calo di circa 4 punti percentuali rispetto a due anni fa, oggi è circa il 23% dei nordestini ad essere d'accordo con l'affermazione "La presenza di bambini immigrati/stranieri nelle classi impedisce a quelli italiani di imparare come dovrebbero: sarebbe meglio fare delle classi separate". Trasversale rispetto al livello di istruzione, questo orientamento è più presente tra gli elettori della Lega Nord (37%) mentre sono meno d'accordo i simpatizzanti di Pd, Idv e partiti della sinistra radicale.
Altra questione "calda" è la presenza di insegnanti provenienti da altre regioni: è giusto privilegiare quelli del Nord rispetto a quelli del Sud? Piuttosto contenuta la quota di popolazione che sostiene tale posizione: 15% (-2 punti percentuali rispetto al settembre scorso). Anche in questo caso il fattore politico può aiutarci a distinguere: sono gli elettori della Lega (28%) e dell'Udc (20%), infatti, a desiderare in misura maggiore la provenienza nordestina dei docenti, mentre i consensi minori li troviamo tra i simpatizzanti di Pd, partiti della sinistra radicale e Idv. Guardando al livello di istruzione, invece, vediamo come la volontà di privilegiare gli insegnati del Nord diminuisca all'aumentare del titolo di studio conseguito.
Infine, l'ultima polemica, almeno in termini temporali: quella riguardante l'esclusione dei bambini dalla mensa scolastica nel caso i genitori non paghino regolarmente la retta. È circa il 22% a dichiararsi d'accordo con questo tipo di provvedimento, mentre il 71% è contrario. Il livello di istruzione, in questo caso, mostra come i meno tolleranti siano soprattutto coloro che sono in possesso di un diploma o una laurea. Dal punto di vista politico, sono maggiormente d'accordo con l'esclusione dalla mensa gli elettori di Lega Nord e Pdl, mentre i più contrari li troviamo tra i sostenitori di Pd, Idv, Prc-Pdci e Sinistra Libertà.

NOTA METODOLOGICA

I dati dell'Osservatorio sul Nord Est, curato da Demos & Pi, sono stati rilevati attraverso un sondaggio telefonico svolto nei giorni 26-28 aprile 2010. Le interviste sono state realizzate con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing), dalla società Demetra di Venezia. Il campione, di 1030 persone, è statisticamente rappresentativo della popolazione, con 15 anni e più, residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età. I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia.
Natascia Porcellato ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Claudio Zilio ha svolto la supervisione dell'indagine CATI. Lorenzo Bernardi ha fornito consulenza sugli aspetti metodologici. L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.
Documento completo su www.agcom.it

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