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OSSERVATORIO SUL NORD EST - COSA SIGNIFICA «ESSERE UNA FAMIGLIA» NEL NORD EST

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
FAMIGLIA E' ANCHE «QUANDO DUE PERSONE CONVIVONO»
[di Natascia Porcellato]

Diciamo famiglia: ma cosa intendiamo? Basta condividere un tetto, serve impegnarsi di fronte al sindaco o è necessario giurare in Chiesa? Oggi l'Osservatorio sul Nord Est si occupa di questo: al di là di quello che dice la legge, cosa significa essere "famiglia"? Secondo i dati raccolti da Demos per Il Gazzettino, quasi un nordestino su due ritiene che una coppia convivente lo sia, mentre il 22% è disposto a riconoscere la stessa caratteristica alle coppie di omosessuali. Quanti, invece, ritengono essenziale un matrimonio -sia esso religioso oppure civile- sono il 32%, mentre i sostenitori della necessità di sposarsi in Chiesa si attestano al 19%.
La concezione di famiglia sembra essere in evoluzione, nel Nord Est e in Italia. Dalle analisi dell'Istat (2007), sappiamo che i matrimoni celebrati sono in costante diminuzione: erano circa 400.000 quelli celebrati negli anni '70, mentre oggi si fermano a 250.000. Parallelamente sono cresciute le coppie di fatto: negli ultimi dieci anni sono raddoppiate sia le convivenze (arrivate a quota 500.000), sia i figli nati fuori dal matrimonio (quasi 80.000, circa il 15% delle nascite).
I dati presentati oggi, quindi, sembrano confermare e supportare un cambiamento che la società sta compiendo. In crescita di circa tre punti percentuali rispetto al 2008, è circa il 48% a ritenere che una coppia di fatto sia una famiglia. Osserviamo però una spaccatura quando viene chiesto se la stessa concezione sia applicabile anche a due conviventi omosessuali: 22% i favorevoli, 22% i contrari (che aumentano di circa tre punti percentuali rispetto alla rilevazione passata). La concezione maggiormente legata al matrimonio religioso coinvolge circa il 19% dei rispondenti, con un calo di due punti percentuali. Un nordestino su tre, invece, ritiene sia necessario un matrimonio, senza esprimere una preferenza tra civile e religioso.
Quali profili corrispondono a queste diverse visioni? La "famiglia come matrimonio" è presente soprattutto tra quanti hanno una pratica religiosa assidua e un livello di istruzione basso. Dal punto di vista politico, non stupisce vedere una maggior presenza di simpatizzanti dell'Udc -dato il richiamo esplicito e diretto di questo partito ai valori cattolici-, a cui possiamo affiancare i sostenitori di Lega Nord e Pdl.
Quanti considerano la "famiglia come convivenza", invece, hanno un livello di istruzione alto, non sono praticanti o lo sono in modo saltuario e, dal punto di vista politico, sono più vicini all'Idv. Un profilo simile è quello di quanti considerano una famiglia anche una coppia di omosessuali: il tratto da integrare è la presenza di simpatizzanti del Pd.
Un dato che merita particolare attenzione è legato alle classi d'età dei rispondenti. Sembra emergere, infatti, una frattura di tipo generazionale. Le concezioni più innovative e meno legate al rito matrimoniale, oltre che maggiormente disponibili a riconoscere lo status di famiglia alla convivenza tra persone dello stesso sesso, sembrano essere strettamente legate alla giovane età. Al contrario, tra adulti e anziani prevalgono i modelli familiari tradizionali, legati al matrimonio, con l'esclusione delle coppie omosessuali. Il crinale che sembra dividere due diversi modi di interpretare la famiglia si colloca intorno ai 45 anni.
NOTA METODOLOGICA

I dati dell'Osservatorio sul Nord Est, curato da Demos & Pi, sono stati rilevati attraverso un sondaggio telefonico svolto tra il 27 novembre e il 1 dicembre 2009. Le interviste sono state realizzate con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing), dalla società Demetra di Venezia. Il campione, di 1027 persone, è statisticamente rappresentativo della popolazione, con 15 anni e più, residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età. I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia.
Fabio Bordignon e Natascia Porcellato hanno curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Claudio Zilio ha svolto la supervisione dell'indagine CATI. Lorenzo Bernardi ha fornito consulenza sugli aspetti metodologici. L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.
Documento completo su www.agcom.it
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