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OSSERVATORIO SUL NORD EST - AL NORD EST NON PIACCIONO I GIUDIZI DELLA CHIESA

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
LA CHIESA CONDANNA, I FEDELI SI AUTOASSOLVONO
[di Natascia Porcellato]

Le posizioni della Chiesa? Difficilmente comprensibili e spesso giudicate sbagliate. Questa è la principale impressione che ricaviamo dai dati presentati oggi dall'Osservatorio sul Nord Est curato da Demos per Il Gazzettino. Dalla disapprovazione dell'uso del preservativo alla negazione della comunione alle persone divorziate; dalla condanna dell'omosessualità alle indicazioni a parlamento e governo su coppie di fatto e respingimenti: per ognuno di questi temi, è una minoranza a ritenere "giusto" il comportamento della Chiesa (sia tra la popolazione che tra i praticanti assidui).
Le polemiche non mancano intorno alle "questioni" della religione. Circa tre anni fa, ricordiamo il caso del giudice Luigi Tosti che rifiutò di esercitare nell'aula in cui era presente il crocifisso. Dopo una prima condanna del Tribunale dell'Aquila, nel febbraio di quest'anno la Cassazione gli ha dato ragione e ora attendiamo di sapere come finirà il procedimento disciplinare del Consiglio Superiore della Magistratura di cui è stato fatto oggetto. Più di recente, ha fatto molto discutere la sentenza della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo che accolto il ricorso di una coppia italo-finlandese. Residenti in provincia di Padova, questi genitori sette anni fa avevano chiesto fosse rimosso il crocifisso dall'aula della scuola media in cui erano inseriti i propri figli in nome delle proprie convinzioni religiose ed educative.
La suggestione che si trae dai dati pubblicati in queste pagine, però, è che la sensibilità cattolica riguardi prima di tutto le rappresentazioni esteriori. Così, di fronte ad un presunto "attacco", il crocifisso diventa un simbolo da difendere a tutti i costi. Ma a questa difesa si accompagnano (e fanno anche da contrasto) alcuni comportamenti individuali, condannati dalla Chiesa ufficiale, ma ampiamente diffusi e tollerati nella nostra, ormai secolarizzata, società.
I quesiti posti da Demos erano chiari e diretti: lei ritiene giusto o sbagliato che la Chiesa... Condanni l'uso del preservativo? L'8% dei rispondenti lo ritiene ragionevole, e tra i cattolici praticanti arriviamo al 19%. Neghi la comunione a persone divorziate? D'accordo il 14% della popolazione (e il 19% di quanti vanno a messa tutte le domeniche o quasi). Indichi ai parlamentari cattolici di votare contro la legge sulle unioni di fatto? Il consenso è intorno al 15% degli intervistati, mentre tra i praticanti la percentuale sale fino al 23%. Condanni l'omosessualità? Lo ritiene giusto il 16% della popolazione e un praticante assiduo su quattro. Condanni il governo per la scelta di respingere i barconi di migranti? Qui il consenso sale al 31% dei rispondenti, mentre tra coloro che frequentano assiduamente i riti religiosi si sale al 38%. Il contrasto tra i giudizi della Chiesa, le opinioni dei suoi fedeli più assidui alla messa e le idee della popolazione in generale ci appare piuttosto evidente.
Dal punto di vista degli orientamenti politici, poi, rileviamo ulteriori note interessanti. La condanna dell'omosessualità da parte della Chiesa è condivisa soprattutto da quanti si dichiarano vicini al PdL (26%), mentre sono in misura maggiore i simpatizzanti dell'Idv a considerare corretta l'indicazione della Chiesa ai parlamentari nel caso di voto di una legge sulle coppie di fatto (21%). Infine, riguardo alla condanna espressa verso la decisione del governo di respingere i barconi di migranti, osserviamo come la Chiesa abbia il sostegno di tutta "l'opposizione". È la maggioranza degli elettori del Pd (53%) e dell'Udc (55%), oltre a una quota consistente di simpatizzanti dell'Idv (47%), ad affiancarla nella critica alle politiche governative in tema di immigrazione.
NOTA METODOLOGICA

I dati dell'Osservatorio sul Nord Est, curato da Demos & Pi, sono stati rilevati attraverso un sondaggio telefonico svolto tra il 1 e il 3 settembre 2009. Le interviste sono state realizzate con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing), dalla società Demetra di Venezia. Il campione, di 1026 persone, è statisticamente rappresentativo della popolazione, con 15 anni e più, residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età. I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia.
Fabio Bordignon e Natascia Porcellato hanno curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Claudio Zilio ha svolto la supervisione dell'indagine CATI. Lorenzo Bernardi ha fornito consulenza sugli aspetti metodologici. L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.
Documento completo su www.agcom.it
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