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OSSERVATORIO SUL NORD EST - L’AGENDA DEL NORD EST

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
LA NUOVA EMERGENZA SI CHIAMA DISOCCUPAZIONE
[di Fabio Bordignon]

Allarme disoccupazione, tra i cittadini del Nord Est. E' quasi triplicato, Negli ultimi sei mesi, il peso assegnato al tema fra i problemi da affrontare con maggiore urgenza. Tre persone su dieci, nell'area nordorientale, lo mettono in cima alla lista delle questioni prioritarie, più di quattro su dieci lo collocano ai primi due posti. L'Osservatorio sul Nord Est aggiorna, questa settimana, l'agenda di governo suggerita dai cittadini, che propone importanti novità rispetto alle precedenti rilevazioni.
I dati pubblicati dall'Istat venerdì scorso lo certificano: il nodo occupazione si ripropone in modo prepotente, in Italia. Dopo nove anni di calo ininterrotto, nel 2008 il numero di disoccupati è tornato a crescere nel nostro paese. L'inversione di rotta, per la verità, riguarda soprattutto il Sud, mentre nel Centro e nel Nord rimane ancora il segno "più". Ciò nondimeno, gli effetti della crisi economica sono già chiaramente visibili anche nelle imprese settentrionali, sottolineati, ad esempio, dalla significativa crescita del ricorso alla cassa integrazione. Quanto basta perché - in attesa dei dati ufficiali sui primi mesi del 2009 - il timore di perdere il posto di lavoro si faccia spazio tra i cittadini.
Il numero di quanti vedono la disoccupazione come primo problema, il più urgente da affrontare, è lievitato in modo considerevole, a partire dallo scorso luglio. Figurava al quarto posto, la scorsa estate, con l'11% delle segnalazioni: dopo il costo della vita (30%), la criminalità (16%), l'immigrazione (14%); appena sopra il tema delle tasse (10%) e la qualità dei servizi socio-sanitari (9%). Oggi è salito al 30% e stacca nettamente, per rilevanza, tutti gli altri punti in agenda. L'inflazione rimane al secondo posto, ma con appena la metà delle segnalazioni nel confronto con il precedente monitoraggio (16%), la qualità dei servizi al terzo, segnalata dal 14% degli intervistati. Le preoccupazioni di impronta securitaria, che nell'opinione pubblica si sviluppano soprattutto attorno al binomio immigrazione-sicurezza (i due temi, nelle percezioni dei cittadini, tendono ad intrecciarsi), scivolano all'indietro: la criminalità scende dal 16 al 13%; mentre si dimezza la rilevanza assegnata al tema dell'immigrazione (dal 14 al 7%).
Se sommiamo assieme le due preferenze fornite dalle persone interpellate, la frequenza dei riferimenti al tema della disoccupazione sale oltre il 40%. Il dato si presenta, peraltro, piuttosto trasversale sia dal punto di vista sociografico che sotto il profilo politico. Se consideriamo l'evoluzione del dato per settore anagrafico, possiamo osservare come la paura della disoccupazione mostri un andamento tutt'altro che lineare: è alta tra i giovanissimi (26% tra i 15 e i 24 anni), ma raggiunge la punta massima tra i 45 e i 54 anni (38%), per poi tornare su livelli elevati anche nella fascia più anziana (34%, superati i 65 anni). Distinguendo le diverse aree nordestine, la frequenza più elevata si registra tra friulani e giuliani, che nel 39% casi collocano il tema in cima all'ideale lista delle emergenze. Dal punto di vista politico, emerge in modo piuttosto evidente come il timore per la disoccupazione investa un ampio segmento di elettorato, che si estende da destra a sinistra: il dato è appena superiore al 30% tra chi destina il proprio voto ai due partiti maggiori (Pd e PdL), ma è elevato anche nell'area grigia di chi non dichiara il proprio orientamento politico oppure opta per l'astensione.

NOTA METODOLOGICA

I dati dell'Osservatorio sul Nord Est, curato da Demos & Pi, sono stati rilevati attraverso un sondaggio telefonico svolto tra il 26 e il 28 gennaio 2009. Le interviste sono state realizzate con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing), dalla società Demetra di Venezia. Il campione, di 1021 persone, è statisticamente rappresentativo della popolazione, con 15 anni e più, residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età. I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia.
Fabio Bordignon e Natascia Porcellato hanno curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Giovanni Pace ha svolto la supervisione dell'indagine CATI. Lorenzo Bernardi ha fornito consulenza sugli aspetti metodologici. L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.
Documento completo su www.agcom.it

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