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OSSERVATORIO SUL NORD EST - LA "QUESTIONE MERIDIONALE" VISTA DA NORD EST

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
IL MERIDIONE? MENO "LONTANO" MA RESTA UN PESO
[di Natascia Porcellato]

Sembra soffiare meno forte il vento che aveva infiammato, nel Nord Est, la "questione meridionale". Un anno dopo le tensioni provocate dall'emergenza rifiuti in Campania e gli scandali che avevano coinvolto diversi esponenti politici del Sud Italia, infatti, il clamore sembra meno violento. Tuttavia, la quota di persone che oggi identificano nel Mezzogiorno un peso per lo sviluppo del Paese, pur essendo diminuita rispetto a dodici mesi fa, rimane ampia: coinvolge, infatti, quasi quattro rispondenti su dieci. Questo il dato più evidente dell'indagine condotta da Demos per l'Osservatorio sul Nordest.
L'affermazione -chiaramente provocatoria- "Il Mezzogiorno è un peso per lo sviluppo del Paese" raccoglie infatti il consenso di circa il 37% del campione. Rispetto al 2008, quando i concordi arrivavano a superare la maggioranza assoluta (51%), l'arretramento è molto consistente: circa 14 punti percentuali in meno. Rispetto a un anno fa, però, molto è cambiato. Allora eravamo in campagna elettorale e al governo c'era una maggioranza lontana dalle preferenze politiche del Nordest. La questione dei rifiuti in Campania era sempre sui media. La differenza di opinione rispetto ad allora rispecchia un clima politico meno acceso, nel quale i riflettori su Napoli sono sempre puntati, ma con minore insistenza. Tuttavia, se gettiamo lo sguardo più indietro, fino a risalire al 1997, è altrettanto evidente come la visione del Sud sia profondamente deteriorata, visto che l'incidenza di quanti vedono nel Sud un peso per lo sviluppo del paese è cresciuta di dieci punti percentuali. Però, in questo caso, vale il discorso opposto: nel 1997 si parlava di "rinascimento meridionale" e Napoli ne era la capitale. La cattiva immagine del Sud, quindi, riflette probabilmente anche la delusione provocata dalle speranze coltivate nello scorso decennio.
Dal punto di vista territoriale, inoltre, oggi il dato si presenta piuttosto trasversale: il Veneto, il Friuli-Venezia Giulia e la provincia di Trento non offrono particolari differenze. Anche il confronto con l'Italia appare importante: nell'intera penisola l'opinione è condivisa da circa un italiano su tre, quota certamente inferiore, anche se non di molto, rispetto a quanto registrato nell'area del Nord Est. Segno che la "questione meridionale" è percepita, anzitutto, come una "questione nazionale".
Dal punto di vista socio-demografico, rileviamo che questa opinione è maggiormente condivisa da uomini e di persone di età media (55-64 anni). Guardando alla condizione socio-professionale, invece, osserviamo come questa opinione sia maggiormente presente tra gli operai e tra i tecnici, impiegati e funzionari (entrambi intorno al 40%), mentre raggiunge il massimo della popolarità tra gli imprenditori e i lavoratori autonomi (48%).
Infine, particolarmente significativa è la variabile politica. La concezione del Sud come freno allo sviluppo dell'Italia tende ad essere più presente tra gli elettori del PdL (39%), ma è tra quanti simpatizzano per la Lega Nord che viene superata la soglia della maggioranza assoluta (54%). Gli elettori delle forze attualmente all'opposizione, invece, esprimono un'immagine meno negativa del Mezzogiorno. In particolare, tra quanti si riconoscono nell'Udc e nell'IdV il dato tende a contrarsi intorno al 33-34%, mentre raggiunge il livello più basso tra coloro che rivolgono le proprie preferenze per il Pd (28%).
NOTA METODOLOGICA

I dati dell'Osservatorio sul Nord Est, curato da Demos & Pi, sono stati rilevati attraverso un sondaggio telefonico svolto tra il 26 e il 28 gennaio 2009. Le interviste sono state realizzate con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing), dalla società Demetra di Venezia. Il campione, di 1021 persone, è statisticamente rappresentativo della popolazione, con 15 anni e più, residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età. I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia.
Fabio Bordignon e Natascia Porcellato hanno curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Giovanni Pace ha svolto la supervisione dell'indagine CATI. Lorenzo Bernardi ha fornito consulenza sugli aspetti metodologici. L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.
Documento completo su www.agcom.it
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