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OSSERVATORIO SUL NORD EST - LA FIDUCIA NEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
IL PRESIDENTE NAPOLITANO «RICONQUISTA» LA FIDUCIA
[di Natascia Porcellato]

Il 15 maggio 2006, durante il discorso di insediamento, il Presidente Giorgio Napolitano prometteva che si sarebbe dedicato all’interesse generale per poter contare sulla fiducia degli italiani senza distinzione di parte. Proposito quantomai difficile dato che, a differenza del suo predecessore Carlo A. Ciampi, era stato eletto con i soli voti della maggioranza di centrosinistra e in un clima di grande divisione e tensione politica. Dopo quasi tre anni, però, Giorgio Napolitano è riuscito a incrementare notevolmente la quota di fiducia che gli era riservata e oggi possiamo dire che il Presidente sembra essere riuscito ad entrare nel cuore degli italiani e dei nordestini.
Sono dati per certi versi sorprendenti quelli che presentiamo all’interno dell’Osservatorio sul Nord Est curato da Demos per Il Gazzettino. Giorgio Napolitano, infatti, solo fino ad un anno fa appariva un Presidente della Repubblica in difficoltà. D’altra parte, nella medesima condizione apparivano tutte le istituzioni: Stato, governo, enti locali, persino la Chiesa soffrivano una contrazione di fiducia. E un Capo dello Stato come Giorgio Napolitano, eletto senza il sostegno del centrodestra, e dalla biografia politicamente lontana da quest’area, difficilmente avrebbe potuto godere di una fiducia incondizionata. Ora, invece, complici una maggioranza di governo mutata e una maggiore confidenza con il Presidente della Repubblica (che, in questi anni, si è recato più volte in visita nelle piccole e grandi città del Nord Est), gli umori sono mutati: in Giorgio Napolitano ripongono molta o abbastanza fiducia circa tre nordestini su quattro (73% - vogliamo ricordare che i dati presentati oggi sono stati raccolti prima delle ultime polemiche che hanno investito il Capo dello Stato, ma recenti indagini nazionali ci mostrano come non vi siano stati spostamenti degni di nota, nel gradimento verso il Presidente).
Gli incrementi rispetto alle rilevazioni precedenti sono considerevoli: +16 punti percentuali rispetto ad un anno fa; +10 rispetto al 2007 e uno scarto positivo di 9 punti segna la distanza rispetto al luglio 2006. Per trovare un dato superiore, ma di soli cinque punti percentuali, dobbiamo arrivare a luglio 2005 e alla presidenza di Carlo Azeglio Ciampi. E proprio la maggiore trasversalità politica di cui godeva l’ex governatore di Bankitalia sembrava essere il traguardo che Napolitano difficilmente avrebbe raggiunto e che, invece, oggi vediamo molto più vicino.
Certo, l’orientamento politico influenza ancora la fiducia che i cittadini provano nei confronti del Presidente, ma diminuiscono le distanze tra i diversi settori politici. Tra gli elettori del Pd e dell’IdV, infatti, il dato sale all’88 e 85%, anche se è tra quanti simpatizzano per l’Udc che la fiducia raggiunge la quota massima del 91%. Tra i sostenitori del PdL e della Lega Nord, invece, il dato tende a scendere sotto la media pur mantenendosi ampiamente al di sopra della maggioranza (rispettivamente: 70 e 66%). Tra quanti, invece, si identificano in partiti esterni all’attuale arco parlamentare la fiducia nel Capo dello Stato sale al 79%, mentre tra gli incerti e i reticenti si ferma dieci punti più in basso. Il fattore “politico”, quindi, pur rimanendo rilevante per distinguere, non sembra più in grado di dividere nettamente.
Se dalla geografia politica della fiducia passiamo a quella territoriale osserviamo come siano il Veneto (74%) e, soprattutto, la provincia autonoma di Trento (79%) a mostrare il maggiore gradimento per l’inquilino del Colle. Dal punto di vista dell’età, infine, rileviamo come siano le persone anziane ad esprimere l’apprezzamento più ampio; tuttavia, la fiducia nel Capo dello Stato appare piuttosto diffusa anche tra i giovani dato che viene espressa da oltre sei under 35 su dieci.

NOTA METODOLOGICA

I dati dell'Osservatorio sul Nord Est, curato da Demos & Pi, sono stati rilevati attraverso un sondaggio telefonico svolto tra il 26 e il 28 gennaio 2009. Le interviste sono state realizzate con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing), dalla società Demetra di Venezia. Il campione, di 1021 persone, è statisticamente rappresentativo della popolazione, con 15 anni e più, residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età. I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia.
Fabio Bordignon e Natascia Porcellato hanno curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Giovanni Pace ha svolto la supervisione dell'indagine CATI. Lorenzo Bernardi ha fornito consulenza sugli aspetti metodologici. L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.
Documento completo su www.agcom.it.

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