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OSSERVATORIO SUL NORD EST - LA PERCEZIONE DELLA CONGIUNTURA ECONOMICA

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
LA CRISI PERSISTE MA I CONTI DI CASA SI SALVANO
[di Fabio Bordignon]

Piccoli segnali di schiarimento, rispetto alle turbolenze di qualche mese fa, ma il cielo economico appare ancora denso di nubi. Gli indici congiunturali calcolati da Demos per l'Osservatorio sul Nord Est, in base alle percezioni dei cittadini, tornano leggermente a salire, dopo il crollo registrato nella rilevazione di ottobre. Ma non in modo tale da poter parlare di una inversione di tendenza. I segnali della crisi continuano ad essere ben visibili: a livello nazionale, regionale e individuale, sebbene l'impatto sulle finanze familiari rimanga, per ora, contenuto. E' quanto emerge dal sondaggio periodico promosso da Il Gazzettino.
E' ancora pieno inverno. I valori registrati dai tre barometri dell'Osservatorio sono saliti, rispetto alla precedente misurazione, ma si mantengono su temperature molto rigide: -31, per l'economia familiare, -48, per quella regionale, addirittura -69 per l'Italia. In sostanza: una consistente porzione di cittadini residenti nel Nord Est ha avvertito, su tutti e tre i livelli, un trend al ribasso nell'ultimo trimestre. Una lettura di segno negativo, peraltro confermata dalla quotidiana cronaca della crisi, è fatta propria da più di sette persone su dieci, per l'Italia (72%), e da oltre la metà del campione per quanto concerne la regione (53%). Se scindiamo le tre realtà regionali coinvolte dal sondaggio, è la provincia autonoma di Trento a mostrare una maggiore tenuta (l'indice si ferma a -38, contro una media generale di dieci punti inferiore), mentre Veneto e Friuli-Venezia Giulia risultano, in base alle indicazioni dei propri cittadini, sostanzialmente allineate.
Se scendiamo a considerare il livello individuale e familiare, gli elementi di criticità appaiono senza dubbio di entità minore, rispetto a quelli "di sistema". Ma la porzione sociale coinvolta, in modo concreto, dalla crisi in atto appare comunque piuttosto ampia: più di tre persone su dieci, infatti, lamentano un peggioramento dei conti domestici, nei tre mesi che precedono l'intervista. A vedere peggiorata la situazione della propria famiglia sono soprattutto i due settori anagrafici che si collocano agli estremi dell'età lavorativa: i giovani fra 25 e i 34 anni - a cavallo tra scuola e lavoro, ma anche tra famiglia di origine e formazione di nuovo nucleo familiare - e gli adulti nella fascia tra i 55 e i 64 anni - quella che, in molti casi, segna l'avvicinamento alla pensione. Dal punto di vista professionale, le famiglie operaie appaiono in particolare affanno, sebbene il valore più basso dell'indice sia fatto segnare dalle casalinghe. A richiamare l'elemento di marginalità connesso alla maggiore esposizione agli effetti della crisi, troviamo infine il livello d'istruzione: si osserva cioè una relazione inversa tra andamento dell'indice e numero di anni trascorsi sui banchi di scuola.
L'indice relativo all'economia familiare rimane il più alto, fra i tre proposti dall'Osservatorio. Soprattutto, recupera rispetto al dato di ottobre: quasi cinque punti in più. Il valore più basso, peraltro, era stato raggiunto un anno fa: il che sottolinea come la situazione di difficoltà, per le famiglie, preceda l'effettiva esplosione della crisi. Anche la temperatura regionale e nazionale sale, ma solamente di qualche punto: la primavera sembra ancora lontana.
NOTA METODOLOGICA

I dati dell'Osservatorio sul Nord Est, curato da Demos & Pi, sono stati rilevati attraverso un sondaggio telefonico svolto tra il 26 e il 28 gennaio 2009. Le interviste sono state realizzate con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing), dalla società Demetra di Venezia. Il campione, di 1021 persone, è statisticamente rappresentativo della popolazione, con 15 anni e più, residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età. I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia.
Fabio Bordignon e Natascia Porcellato hanno curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Giovanni Pace ha svolto la supervisione dell'indagine CATI. Lorenzo Bernardi ha fornito consulenza sugli aspetti metodologici. L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.
Documento completo su www.agcom.it
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