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OSSERVATORIO SUL NORD EST - IL NORD EST E L'ABORTO

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
LEGGE SULL'ABORTO, NORD EST DIVISO SULLA REVISIONE
[di Fabio Bordignon]

Rivedere la Legge 194? L'opinione pubblica del Veneto e del Friuli-Venezia Giulia si presenta divisa, di fronte alla prospettiva di rimettere mano alla normativa sull'aborto, in Italia. La maggioranza assoluta dei cittadini, secondo il sondaggio periodico dell'Osservatorio sul Nord Est, si oppone alle spinte in senso restrittivo: i no raggiungono, infatti, il 56%. Tuttavia, la frattura "etica" su questo tema attraversa l'intera società e sembra dividere lo stesso mondo cattolico. E' quanto emerge dal sondaggio realizzato da Demos per Il Gazzettino.
A rilanciare il dibattito (e riaccendere lo scontro) in Italia è stato, qualche settimana fa, Giuliano Ferrara. La proposta di una moratoria sull'aborto, lanciata dal direttore de Il Foglio, ha subito raccolto significativi consensi all'interno del mondo ecclesiale e, soprattutto, ha alimentato le contrapposizioni politiche su una delle questioni più spinose e controverse sotto il profilo etico. La legislazione sull'interruzione volontaria di gravidanza è tornata, così, al centro della discussione pubblica, dando luogo ad una molteplicità di posizioni contrapposte, e dai contenuti non sempre ben definiti. Riscrittura, revisione, aggiornamento o piena applicazione della legge attuale: dietro le stesse formule, a volte, possono nascondersi posizioni anche lontane fra loro, a seconda dell'orientamento di fondo verso l'aborto fatto proprio dal proponente. Il sondaggio di Demos ha sondato il consenso verso uno specifico indirizzo d'intervento: rivedere, in senso restrittivo l'attuale normativa, al fine di restringere i casi in cui abortire è consentito dalla legge.
A quasi trent'anni dal suo varo - l'anniversario cade fra pochi mesi - la 194 sembra ancora essere vista come una "buona legge" dall'opinione pubblica nordestina. La maggioranza dei cittadini, infatti, boccia una sua revisione nel senso suggerito dal sondaggio. I due "schieramenti", sul tema, sono tuttavia piuttosto ampi: se il 56% si dice in disaccordo con l'affermazione proposta, il complementare 44% vede con favore l'ipotesi di circoscrivere (ulteriormente) le fattispecie in cui abortire è lecito. La pratica religiosa conta molto nel determinare le posizioni anti-abortiste, ma va evidenziato come la stessa componente dei cattolici praticanti assidui - coloro che vanno in Chiesa tutte le settimane - si presenti sostanzialmente spaccata a metà. Anche la politica, come prevedibile, "conta", ma, anche in questo caso, all'interno di ogni gruppo è possibile riscontrare una pluralità di visioni. Maggiore omogeneità si osserva presso l'elettorato di centro-sinistra: tuttavia, circa un terzo degli intervistati, tra chi destina il proprio voto ai partiti della maggioranza, si dice disponibile a restringere le maglie della 194. Il no più netto proviene dall'ala sinistra della coalizione, con oltre l'80% degli elettori di Rifondazione Comunista a difendere l'attuale legge. Gli elettori della Casa delle Libertà, per converso, si presentano divisi, con una leggera prevalenza dei favorevoli alla revisione. La punta più elevata, in questo senso, si registra nella componente leghista (60%). Infine, le opinioni di coloro che non prendono posizione, dal punto di vista politico, appaiono in linea con la media nordestina.
Se il tema dell'aborto incrocia da vicino la "questione" femminile, è significativo notare come, dal sondaggio, non emergano significative distinzioni di genere: il sotto-campione degli uomini e quello delle donne esprimono esattamente la stessa percentuale. Rivelatore è, invece, l'andamento per anno di nascita delle opinioni registrate. Le curve disegnate da favorevoli e contrari partono molto distanti nelle classi giovanili: al di sotto dei 35 anni, infatti, prevalgono nettamente i contrari ad un intervento sulla 194. Le due componenti, tuttavia, si avvicinano, progressivamente, al crescere dell'età, fino ad equivalersi fra i 55 e i 64 anni. Nella classe successiva, tuttavia, prevalgono i favorevoli, che fra i più anziani raggiungono il 53%.
NOTA METODOLOGICA

I dati dell'Osservatorio sul Nord Est, curato da Demos & Pi, sono stati rilevati attraverso un sondaggio telefonico svolto tra il 24 e il 27 settembre 2007. Le interviste sono state realizzate con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing), dalla società Demetra di Venezia. Il campione, di 1039 persone, è statisticamente rappresentativo della popolazione, con 15 anni e più, residente in Veneto, Friuli-Venezia Giulia, per area geografica, sesso e fasce d'età.
Fabio Bordignon e Natascia Porcellato hanno curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Claudio Zilio ha svolto la supervisione dell'indagine CATI. Lorenzo Bernardi ha fornito consulenza sugli aspetti metodologici. L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.
La documentazione completa su www.agcom.it.
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