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OSSERVATORIO SUL NORD EST - IL NORD EST E LA PERCEZIONE DELLA CRIMINALITÀ

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
IL NORD EST E LA PERCEZIONE DELLA CRIMINALITÀ
[di Fabio Bordignon]

Criminalità in continua progressione, nell'opinione dei cittadini del Nord Est: uno su due ha percepito una diminuzione della sicurezza, nella propria zona di residenza, ben otto su dieci registrano la stessa tendenza a livello italiano. I dati migliorano, rispetto alla rilevazione di dodici mesi fa, ma continuano a segnalare forti elementi di criticità. E, tra le persone più preoccupate, spicca il dato delle classi giovanili, in particolare la fascia compresa fra i 25 e i 34 anni. E' quanto emerge dal monitoraggio periodico dell'Osservatorio sul Nord Est, realizzato da Demos per Il Gazzettino.
Il dato che stupisce di più è quello relativo alle fasce giovanili. Le percezione di una crescita della criminalità, nell'ultimo quinquennio, riguarda tutta la popolazione nordestina, ma raggiunge la sua massima estensione proprio tra i più giovani. Al di sotto dei 45 anni d'età, staziona costantemente sopra la soglia della maggioranza assoluta, e coinvolge più di due persone su tre fra i 25 e i 34 anni: ben il 68% degli intervistati, in questo segmento anagrafico, ritiene che le condizioni di sicurezza, nella propria zona di residenza, siano andate deteriorandosi, nel corso dell'ultimo lustro. Si tratta della punta più elevata registrata dal sondaggio. Un dato che colpisce, quindi, perché non coinvolge esclusivamente le aree "marginali" della società, più esposte alla "paura", ma anche le categorie caratterizzate da maggiore "centralità": i giovani e i segmenti con livelli d'istruzione più elevati.
Ancor più dell'istruzione e del fattore anagrafico, conta però la dimensione politica. Sono infatti gli elettori di centro-destra, così come già osservato in tutte le precedenti rilevazioni, a mostrare maggiore preoccupazione per le tendenze che riguardano la criminalità nella propria area di residenza. Il dato più negativo, in questo senso, viene espresso dagli elettori della Lega Nord (67%), assieme a quelli dell'Udc (65%). Non poco distante si collocano PdL (53%) e Lista di Pietro (59%) mentre il dato si abbassa sensibilmente spostandoci più a sinistra, nello spazio politico: 35%, nell'elettorato democratico; 14%, fra chi destina la propria preferenza alla Sinistra Arcobaleno.
Complessivamente, è il 52%, nel Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e in provincia di Trento (con un dato leggermente più elevato proprio in quest'ultima: 54%), a registrare una crescita dei fenomeni criminali, nella zona dove vivono. Il dato si abbassa, rispetto alla misurazione del 2007, quando lo stesso indicatore superava il 60%. Soprattutto, il Nord Est, sotto questo profilo, sembra essersi allineato ai dati italiani: una indagine realizzata da Demos-Coop, per l'Osservatorio sul Capitale Sociale, ha ottenuto sostanzialmente gli stessi risultati, qualche settimana fa, su scala nazionale. Le percezioni dell'opinione pubblica peggiorano, sensibilmente, se si sposta l'attenzione sulla dimensione italiana. Più di otto persone su dieci, infatti, ritengono che la criminalità sia cresciuta, in Italia, nel medesimo arco temporale. Anche in questo caso, il confronto con il dato riferito all'intera penisola non determina scostamenti degni di rilevo: all'83% registrato su scala nordestina risponde l'87% espresso dal campione nazionale.
NOTA METODOLOGICA

I dati dell'Osservatorio sul Nord Est, curato da Demos & Pi, sono stati rilevati attraverso un sondaggio telefonico svolto tra il 7 e il 9 luglio 2008. Le interviste sono state realizzate con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing), dalla società Demetra di Venezia. Il campione, di 1041 persone, è statisticamente rappresentativo della popolazione, con 15 anni e più, residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età. I dati delle precedenti rilevazioni fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia.
Fabio Bordignon e Natascia Porcellato hanno curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Claudio Zilio ha svolto la supervisione dell'indagine CATI. Lorenzo Bernardi ha fornito consulenza sugli aspetti metodologici. L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.
La documentazione completa su www.agcom.it.
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