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OSSERVATORIO SUL NORD EST - IL NORD EST E GLI STATI UNITI

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
QUESTO NORD EST CHE PENSA A STELLE E STRISCE
[di Fabio Bordignon]

Noi e gli Stati Uniti: qual è, oggi, l'atteggiamento delle persone nei confronti della superpotenza americana? Qual è il giudizio sulla politica estera "a stelle e strisce"? La periodica rilevazione dell'Osservatorio sul Nord Est ha sondato, per Il Gazzettino, la configurazione dell'opinione pubblica nel Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e in provincia di Trento. Tornano a superare la maggioranza assoluta gli apprezzamenti verso gli Usa, ma le critiche indirizzate alle mosse americane sullo scacchiere internazionale rimangono molto diffuse nella popolazione.
Dieci anni fa, in questi giorni, la strage del Cermis (3 febbraio 1998), tre anni fa il rapimento di Giuliana Sgrena (4 febbraio 2005), conclusosi, ad un mese di distanza, con la tragica morte di Nicola Calipari (4 marzo 2005). Sono due tra i fatti più rilevanti che, nella fase recente, hanno segnato il rapporto fra l'Italia e gli Stati Uniti. In mezzo, una guerra mai del tutto capita, nel nostro paese, mai del tutto accettata, che ha cambiato il modo in cui gli italiani guardano all'alleato atlantico, approfondendo vecchie fratture.
Analizzando i dati raccolti da Demos nell'ultimo lustro, si rileva un andamento altalenante, che vede l'apprezzamento verso gli Usa "danzare" attorno alla linea della maggioranza assoluta. In realtà, l'evoluzione dell'opinione pubblica sembra "seguire", in modo piuttosto preciso, gli eventi degli ultimi anni. I giudizi positivi si fermavano al 49%, nell'aprile del 2003, nei giorni in cui prendeva avvio l'intervento armato in terra irachena. Ad un anno di distanza, l'indice testimoniava un certo riassorbimento delle posizioni critiche, salendo al 58%, ma il clima torna presto a farsi freddo, nel corso del 2005. E' possibile ipotizzare che il protrarsi della situazione di instabilità nel Golfo Persico e, ancor più, le contrapposizioni generate dall'uccisione di Nicola Calipari abbiano contribuito a riaccendere, in quel periodo, i sentimenti anti-americani. Oggi, a quasi tre anni di distanza, tornano a crescere i giudizi benevoli, che si attestano poco sotto il 60%.
Sebbene le due sponde dell'Atlantico siano tornate ad avvicinarsi, rimane comunque ampia la componente sociale che vede gli Usa sotto una cattiva luce. Vi appartiene, fra gli intervistati, circa una persona su tre e, come in passato, il risentimento sembra scaturire innanzitutto dal giudizio sulla politica estera americana. Proprio nei giorni in cui entra nel vivo la corsa per la successione a George W. Bush (oggi il super-martedì delle primarie), l'opinione pubblica nordestina ribadisce la propria critica all'unilateralismo americano. Quasi una persona su due afferma che la politica estera della Casa Bianca "non tiene in considerazione gli interessi degli altri paesi". Per converso, solo una persona su quattro vede nell'alleato americano, e nei suoi mezzi militari, una garanzia per la sicurezza del nostro paese.
Le differenze di matrice politica, sulle misure raccolte dall'Osservatorio, forniscono una conferma neppure troppo sorprendente: i giudizi più critici provengono soprattutto "da sinistra", dai settori di elettorato vicini alle forze dell'Unione (e in particolare della sinistra "radicale"). Più interessante è, però, il dato anagrafico. Sono le fasce più giovani, al di sotto dei 35 anni d'età, a porsi in modo più critico verso la politica estera di Washington. Circa sei su dieci (nella fascia 15-34) la giudicano poco attenta al ruolo (e alle istanze) degli altri paesi, meno di due su dieci la vedono come una garanzia per la sicurezza. Le opinioni cambiano, tuttavia, al crescere dell'età: le accuse di unilateralismo si riducono, mentre cresce, specularmente, il gruppo di chi concepisce l'alleanza atlantica come una protezione dalle minacce internazionali. Le curve disegnate dai due indicatori mostrano, quindi, un andamento convergente, fino ad incrociarsi al di sopra dei 65 anni.
NOTA METODOLOGICA

I dati dell'Osservatorio sul Nord Est, curato da Demos & Pi, sono stati rilevati attraverso un sondaggio telefonico svolto tra il 17 e il 21 gennaio 2008. Le interviste sono state realizzate con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing), dalla società Demetra di Venezia. Il campione, di 1048 persone, è statisticamente rappresentativo della popolazione, con 15 anni e più, residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età. I dati delle precedenti rilevazioni fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia.
Fabio Bordignon e Natascia Porcellato hanno curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Claudio Zilio ha svolto la supervisione dell'indagine CATI. Lorenzo Bernardi ha fornito consulenza sugli aspetti metodologici. L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.
La documentazione completa su www.agcom.it.
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