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OSSERVATORIO SUL NORD EST - GLI ATTEGGIAMENTI DEI CITTADINI VERSO IL MEZZOGIORNO

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
IL NORD EST E IL SUD ITALIA
[di Fabio Bordignon]

Riesplode la "questione meridionale", nel Nord Est. L'insofferenza verso il Mezzogiorno è cresciuta, in modo impetuoso, negli ultimi dieci anni. La popolazione del Veneto, del Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento, interrogata da Demos & Pi per Il Gazzettino, si presenta divisa nel valutare il ruolo delle regioni del Sud nello sviluppo italiano. Ma per la maggioranza assoluta dei cittadini di quest'area, in base a quanto illustrato dai dati più recenti dell'Osservatorio sul Nord Est, il Mezzogiorno rappresenta esclusivamente un peso per l'economia nazionale. Il sondaggio ha rilevato le opinioni di un campione di oltre mille persone.
Meno di un anno prima la Lega aveva marciato sul Po, invocando l'indipendenza della Padania. La parola secessione era ancora nell'aria: eppure, nel settembre 1997, i sentimenti di contrapposizione verso il Mezzogiorno non raggiungevano, nella culla del leghismo, i livelli registrati dall'ultimo sondaggio dell'Osservatorio. Era poco più di una persona su quattro, allora, nelle regioni del Nord Est, a vedere nel Sud un peso per lo sviluppo italiano (26%). Posizioni che traevano origine da un clima di profondo malessere, in cui la dimensione territoriale assumeva un ruolo di primo piano: il Nord contro il Sud, il Nord contro il Centro (politico ed istituzionale), il Nord della piccola impresa contro il Nord del triangolo industriale. Il sondaggio pubblicato oggi mostra, in modo inequivocabile, come tale malumore serpeggi ancora in queste regioni, e sia anzi cresciuto negli ultimi dieci anni.
Il Mezzogiorno, così – complice, probabilmente, anche il montare della tensione e del clamore attorno all'emergenza rifiuti in Campania - appare sempre più una terra lontana. Il 51% delle persone intervistate condivide l'affermazione – volutamente provocatoria ed estrema – proposta dal sondaggio: "il Mezzogiorno è un peso per lo sviluppo dell'Italia". Il dato si presenta elevato soprattutto nel Veneto (53%) e nel Friuli-Venezia Giulia (49%), mentre appare specifica la posizione del sottocampione trentino, dove lo stesso indicatore si ferma al 35%.
Degno di menzione è anche l'andamento per età del risultato appena illustrato. Sembra essersi infatti rafforzata, rispetto al precedente sondaggio, la relazione con il fattore anagrafico. Le posizioni critiche sul Mezzogiorno si mantengono sotto la media – e sotto la maggioranza assoluta – tra chi non raggiunge i 55 anni d'età. Sono invece 6 le due fasce più anziane ad esprimersi in modo più critico sul ruolo ricoperto dal Sud nel sostenere il sistema produttivo nazionale: il dato tocca il 55%, fra i 55 e i 64 anni; il 59%, superata questa soglia anagrafica.
Forte, guardando alle altre caratteristiche socio-demografiche, è anche la relazione con il livello d'istruzione. La frattura territoriale è nettissima tra le persone in possesso di un titolo di studio basso, settore in cui il grado di accordo con l'affermazione proposta raggiunge il 62%. Ma scende al 48% fra chi ha un livello d'istruzione medio e al 45% fra chi ha conseguito il diploma di scuola secondaria superiore oppure la laurea.
Influente appare, infine, anche l'orientamento politico. Il dato supera di qualche punto la soglia della maggioranza assoluta nei settori non allineati dell'elettorato (54%), fra gli elettori del Popolo delle Libertà e della Lega Nord (52%), ma anche presso il settore di cittadini che fa riferimento all'Unione di centro (51%). Si abbassa, sensibilmente, se ci spostiamo verso sinistra: al 43%, tra le persone vicine al Partito democratico; al 33%, fra gli elettori della Sinistra arcobaleno.
NOTA METODOLOGICA

I dati dell'Osservatorio sul Nord Est, curato da Demos & Pi, sono stati rilevati attraverso un sondaggio telefonico svolto tra il 17 e il 21 gennaio 2008. Le interviste sono state realizzate con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing), dalla società Demetra di Venezia. Il campione, di 1048 persone, è statisticamente rappresentativo della popolazione, con 15 anni e più, residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età. I dati delle precedenti rilevazioni fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia.
Fabio Bordignon e Natascia Porcellato hanno curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Claudio Zilio ha svolto la supervisione dell'indagine CATI. Lorenzo Bernardi ha fornito consulenza sugli aspetti metodologici. L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.
La documentazione completa su www.agcom.it.
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