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OSSERVATORIO SUL NORD EST - GLI EUROPEI DI CALCIO NON INFIAMMANO IL NORD EST

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
IL CALCIO È BELLO, MA PER ORA VINCONO GLI INDIFFERENTI
[di Natascia Porcellato]

Il Campionato Europeo sta per iniziare: venerdì alle 21 si terrà la partita inaugurale del torneo che per la prima volta sarà itinerante in tutto il continente. Il calcio d'inizio sarà proprio in Italia, all'Olimpico di Roma, nel match che vede gli azzurri in campo contro la Turchia. Secondo i dati analizzati da Demos per l'Osservatorio sul Nord Est del Gazzettino, il 23% degli intervistati seguirà sempre le partite in televisione, mentre è il 31% a dichiarare che lo farà solo qualche volta. Il 46%, invece, si dichiara disinteressato.

Rispetto al 2010, l'anno in cui si tennero i Mondiali in Sud Africa, il calo di coinvolgimento è lampante. In quell'occasione, l'area dell'indifferenza verso la competizione calcistica era limita al 26%: oggi è più ampia di 20 punti percentuali; e mentre la quota di persone che dichiarano un interesse discontinuo rimane identico (31%), sono gli assidui a diminuire, scendendo dal 43% del 2010 all'attuale 23%.
In quell'occasione, le partite degli azzurri da seguire furono tre: pur arrivando da detentrice della Coppa conquistata a Berlino in quell'incredibile notte del luglio del 2006, 4 anni dopo la nostra Nazionale uscì mestamente di scena già nella fase a gironi. Oggi, è il 9% a scommettere che l'Italia non andrà oltre questo stesso limite, mentre il 27% ritiene che riuscirà a raggiungere solo i quarti di finale. Sul terzo o quarto posto punta il 19% dei nordestini, ma il 21% ritiene che l'Italia sarà al Wembley Stadium a giocarsi il titolo. Tra questi, il 5% pronostica una sconfitta che vale il secondo posto, mentre il 16% pensa che il prossimo 11 luglio "il cielo sarà azzurro sopra Londra". Molto ampia, tuttavia, è la quota di non rispondenti: il 24%, infatti, non fa il proprio pronostico e si rifugia nell'area grigia dell'incertezza.

O del fatalismo, magari. L'Italia, infatti, non vince il titolo europeo dal 1968, quando, guidata da Ferruccio Valcareggi e capitanata da Giacinto Facchetti, sconfisse la Jugoslavia in un mondo ancora diviso dal Muro di Berlino. Oggi, con Giorgio Chiellini Capitano e Roberto Mancini nel ruolo di Commissario tecnico, la Nazionale prova a rompere l'incantesimo che sembra tenere la Coppa continentale lontana dall'Italia. Quanta fiducia provano i nordestini verso l'attuale Ct della Nazionale? Il 61% dichiara di provare nei suoi confronti molta (23%) o abbastanza (38%) fiducia, mentre la diffidenza appare limita al 10% degli intervistati. Ampia, tuttavia, è l'area di chi non lo conosce (18%) o non si esprime (11%).

"A mio parere, la grande popolarità che ha il calcio nel mondo non è dovuta alle farmacie o agli uffici finanziari, bensì al fatto che in ogni piazza in ogni angolo del mondo c'è un bambino che gioca e si diverte con un pallone tra i piedi. Ma il calcio, oggi, è sempre più un'industria e sempre meno un gioco", diceva Zdenek Zeman. E forse la disaffezione che emerge da questi dati risiede proprio qui: dopo un anno e mezzo con il mondo chiuso in casa dal Covid-19, ci siamo dimenticati della bellezza del gioco ed è rimasta solo l'industria a (non) riscaldare i cuori.




NOTA INFORMATIVA

L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto tra il 4 e il 7 maggio 2021 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI, CAMI, CAWI da Demetra. Il campione, di 1003 persone (rifiuti/sostituzioni: 6940), è statisticamente rappresentativo della popolazione con 18 anni e più residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per provincia (distinguendo tra comuni capoluogo e non), sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3,09% con CAWI) ed è stato ponderato, oltre che per le variabili di campionamento, in base al titolo di studio.
I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia. I dati sono arrotondati all'unità e questo può portare ad avere un totale diverso da 100.
I dati fino a febbraio 2019 fanno riferimento ad una popolazione di 15 anni e più.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Marco Fornea ha svolto la supervisione della rilevazione effettuata da Demetra.
L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.

Documento completo su www.agcom.it
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