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OSSERVATORIO SUL NORD EST - NORD EST: LO SVILUPPO PASSERÀ SEMPRE PER L'INDUSTRIA

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
IL FUTURO DEL NORD EST È SEMPRE L'INDUSTRIA
[di Natascia Porcellato]

Il futuro dello sviluppo di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento? Secondo i dati raccolti da Demos per l'Osservatorio sul Nord Est del Gazzettino, passa prima di tutto attraverso l'industria (24%, +2 punti percentuali rispetto al 2015) che supera l'agricoltura (20%, in discesa di 8 punti guardando a quattro anni fa), mentre la crescita dei servizi rinforza il terzo posto già conquistato quattro anni fa (18%, +4 punti percentuali). Chiudono, sostanzialmente immutati nel tempo, l'artigianato, indicato dal 15%, e il commercio, che raccoglie il 14% delle preferenze. Ampia, inoltre, la quota di non rispondenti (9%).

A puntare sull'industria per lo sviluppo futuro dell'area sono in misura maggiore i più giovani (41%) e le persone di età centrale (25-44 anni, 29-30%), insieme a lavoratori atipici (42%), studenti (39%) e disoccupati (35%).
Sull'agricoltura invece scommettono i più anziani (oltre 65 anni, 28%), gli operai (24%), le casalinghe (31%) e i pensionati (24%).
Il profilo di chi guarda al commercio come principale traino di crescita vede una presenza superiore alla media di persone tra i 25 e i 34 anni (25%), di liberi professionisti (23%), casalinghe (20%) e disoccupati (19%).

Un ruolo crescente dei servizi nel progresso futuro viene individuato dai giovani (18-24 anni, 23%) e dalle persone di età centrale (35-54 anni, 24%); completano il quadro coloro che sono in possesso di un livello di istruzione alto (31%), gli impiegati e i tecnici (35%), i liberi professionisti (30%) e i lavoratori atipici (35%), gli studenti (23%) e i disoccupati (22%).

Infine, vediamo il profilo di chi guarda all'artigianato come settore traino del futuro sviluppo. Sono soprattutto le persone adulte tra i 55 e i 64 anni e gli anziani con oltre 65 anni a mostrarsi maggiormente attenti a questa attività (entrambi: 20%). Dal punto di vista socio-professionale, invece, il ruolo preponderante dell'artigianato viene previsto da operai (21%) e pensionati (19%), oltre che da imprenditori e lavoratori autonomi (25%).

Ma come è considerato il lavoro artigiano oggi? Il 71% lo giudica creativo e artistico, mentre il 26% pensa che quella artigianale sia una professionalità soprattutto esecutiva e tecnica. Rispetto al 2015, gli orientamenti sembrano essere sensibilmente mutati. Quattro anni fa, infatti, l'opinione pubblica appariva più divisa: il 55% metteva l'accento sulle caratteristiche più creative del lavoro artigiano, mentre il 40% vedeva come preponderanti i tratti maggiormente tecnici.

Come si differenziano oggi i giudizi sul mondo artigiano? In tutti i settori socio-professionali appare preponderante la considerazione legata al lato artistico del lavoro. Tuttavia, possiamo individuare alcuni tratti più specifici. Sono soprattutto le casalinghe (77%) e i disoccupati (75%) a immaginare il lavoro artigiano come creativo, mentre studenti (45%) e liberi professionisti (38%), insieme a imprenditori e lavoratori autonomi (35%), gli attribuiscono delle caratteristiche più esecutive.



NOTA INFORMATIVA

L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto tra il 9 e il 14 settembre 2019 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI, CAMI, CAWI da Demetra. Il campione, di 1006 persone (rifiuti/sostituzioni: 6579), è statisticamente rappresentativo della popolazione con 18 anni e più residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per provincia (distinguendo tra comuni capoluogo e non), sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3.09% con CAWI) ed è stato ponderato, oltre che per le variabili di campionamento, in base al titolo di studio.
I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia. I dati sono arrotondati all'unità e questo può portare ad avere un totale diverso da 100.
I dati fino a febbraio 2019 fanno riferimento ad una popolazione di 15 anni e più.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Beatrice Bartoli ha svolto la supervisione della rilevazione effettuata da Demetra.
L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.

Documento completo su www.agcom.it

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