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ALTRE RICERCHE - L'UCRAINA PREOCCUPA GLI ITALIANI, PIù PER IL GAS CHE PER GLI EQUILIBRI GEOPOLITICI

Indagini e approfondimenti sull'evoluzione dell'opinione pubblica e sulle dinamiche politico-elettorali in Italia.
L'UCRAINA PREOCCUPA GLI ITALIANI, PIÙ PER IL GAS CHE PER GLI EQUILIBRI GEOPOLITICI
[di Fabio Turato*]

L'onda lunga di Euromaidan è arrivata sul Mar Nero, ma la Marina Militare russa non si è fatta travolgere. Lo scontro bellico pare alle porte ma non sembra convenire a nessuno. Ad ogni buon conto non va dimenticato che le stesse parole si erano spese ancora pochi giorni prima dell'inizio del disfa-cimento della Jugoslavia. In quell'occasione Russia, Stati Uniti e Unione europea si lasciarono sfuggire la situazione di mano e oggi sono ancora l'ago della bilancia, capaci di orientare l'Ucraina verso il negoziato o verso il massacro. Differentemente dalla crisi balcanica, il quadro geopolitico attuale risulta addirittura più complicato poiché questi tre attori giocano una partita assai più complessa, che esige il dialogo con Mosca su altrettanti tavoli. Sul primo si negozia il ritiro Nato dall'Afghanistan, che necessita dei buoni uffici di Vladimir Putin per gestirne la fase di transizione. Sul secondo si progetta la limitazione del nucleare iraniano, dove Mosca spalleggia da tempo Teheran. Infine, il terzo tavolo vede il confronto sull'intricato conflitto siriano. Dove la Russia sostiene apertamente Bashar Al Assad con un'attenzione speciale per la base navale di Tartus: unico accesso russo al Mediterraneo insieme alla flotta di stanza in Crimea.

Dell'instabilità di questi scenari il sentimento geopolitico italiano fatica a percepirne la rilevanza per il nostro paese, esprimendo invece attenzione soprattutto alle possibili conseguenze che possono insorgere nella vita quoti-diana. È anche per queste ragioni che gli italiani si preoccupano per la situazione in Ucraina, temono possa avere degli effetti imprevisti coinvolgendo l'Europa e quindi l'Italia. Le preoccupazioni dell'opinione pubblica italiana sulla crisi ucraina riguardano bisogni primari, primo fra tutti l'approvvigionamento di gas e idrocarburi, o il possibile afflusso incontrollato di profughi. I dati dell'Atlante politico di Demos & Pi evidenziano come ben il 41% degli intervistati ritenga che le attuali tensioni possono avere conseguenze gravi o molto gravi sia in Italia che in Europa. Un dato a cui va aggiunto un altro segmento pari al 31% il quale pensa che, anche se di gravità contenuta, saremo comunque investiti da effetti. Mentre è solo il 13% a sostenere che l'esito del confronto russo - ucraino non presenti rischi di alcun genere. Che la preoccupazione sia diffusa lo si evince anche dal fatto che solo il 12% dichiara di non essere informato sulla vicenda e appena il 2% non risponde alla domanda del sondaggio. Un risultato, dunque, degno di nota che evidenzia anche la capacità dei mass media nel veicolare l'informazione sulla crisi ma, allo stesso tempo, la necessità di analisi che accompagnino la descrizione della cronaca dei fatti. Poiché, a differenza di altri paesi, gli italiani risultano spesso meno attenti alle possibili conseguenze locali di eventi internazionali che non siano quelle potenzialmente dannose o sfavorevoli.

* Università di Urbino


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