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SOCIETÀ E POLITICA IN ITALIA - LA TERZA ONDATA DEL VOTO GRILLINO

Istantanee sull'opinione pubblica, scattate dai sondaggi periodici di Demos & Pi. Messe una vicino all'altra, consentono di ricostruire il film sulle trasformazioni del paesaggio sociale e politico dell'Italia.
La terza ondata del voto grillino
[di Fabio Bordignon e Luigi Ceccarini]

Scarica un articolo sul Movimento 5 Stelle di Fabio Bordignon e Luigi Ceccarini a QUESTO LINK .

La crescita, impetuosa, del MoVimento 5 Stelle si è sviluppata attraverso tre ondate. Inizialmente, il fenomeno grillino intercetta gli elettori delusi e critici provenienti dall'area della sinistra. In seguito, vede crescere la componente di destra. Infine, nei giorni immediatamente precedenti il voto, torna ad attingere al bacino di centro-sinistra, favorendo il risultato deludente della coalizione di Bersani. L'esito complessivo della progressione a cinque stelle restituisce l'immagine di una base multiforme. Che sottrae voti, in modo eguale, ai due "blocchi" che hanno caratterizzato la Seconda repubblica.

Né a destra, né a sinistra. Nel nuovo Parlamento, afferma Grillo, gli eletti del M5S si siederanno dietro: dietro ciascun Parlamentare. Per tenere il fiato sul collo, esercitando così quella democrazia del monitoraggio sui detentori del potere già sperimentata in tanti contesti locali. Ma anche per rimarcare la propria irriducibilità rispetto alle categorie tradizionali della politica: a Grillo e ai grillini "stanno stretti" un po' tutti i luoghi più familiari della politica.

Non esistono ancora, ad oggi, analisi sul background politico dei deputati e senatori a cinque stelle: sarà interessante analizzare, appena possibile, il profilo del nuovo ceto parlamentare. E' possibile, invece, tracciare fin d'ora l'identikit dell'elettore a cinque stelle. Il cui profilo politico, negli ultimi anni, è più volte mutato. Una metamorfosi che si sviluppa in tre fasi.

1) Fin dall'epoca del primo V-Day, e ancora alla fine del 2010 (quando i sondaggi stimavano il M5S non oltre il 4/5%), gli elettori (potenziali) del MoVimento presentavano una netta caratterizzazione "di sinistra": in parte si trattava di ex-elettori delusi del Pd, in parte di persone vicine all'area della sinistra radicale, movimentista e antiberlusconiana. Il M5S incanalava istanze di inclusione e partecipazione frustrate dalla chiusura dei partiti tradizionali. I flussi in ingresso da centro-destra apparivano, per converso, poco rilevanti: riguardavano appena il 15% delle persone orientate al voto per Grillo. Già nel corso del 2011, però, le cose cambiano sensibilmente e l'ala destra dell'elettorato a cinque stelle supera il 20%.

2) Il vero momento di svolta coincide, però, con passaggio delle amministrative 2012. Il risultato conseguito e la successiva galoppata nei sondaggi (che porta il movimento vicino al 20% già la scorsa estate) coincide con un forte allargamento della componente di elettori provenienti dal PdL e dalla Lega. Il vuoto determinato, a destra, dai travagli dei maggiori partiti dell'area e dalla crisi del berlusconismo è in parte riempito grazie alla visibilità e all'appeal del leader a cinque stelle. Un trend che prosegue fino alla fine del 2012, quando si registra il "sorpasso": i grillini di destra superano il 30% (38%, nel mese di dicembre) e diventano la frazione più rilevante nell'elettorato a cinque stelle.

3) Le analisi più recenti, tuttavia, riguardanti le settimane immediatamente precedenti il voto, rilevano un parziale ridimensionamento di tale tendenza. Durante i quindici giorni di blackout demoscopico il MoVimento (dopo un parziale arretramento) riprende la sua galoppata nei sondaggi, che lo collocano intorno (in alcuni casi già oltre) il 20%. Un trend confermato (e amplificato) dall'esito del voto, che consegna al M5S addirittura il ruolo di primo partito. Tale crescita si associa, però, ad un riequilibrio tra le componenti di destra e di sinistra, che tornano ad equivalersi nei giorni precedenti il voto. Un assestamento favorito, indubbiamente, dalla grande riscoperta della piazza, che appare coerente con l'ipotesi di una duplice dinamica: a) un ulteriore travaso di voti dall'area di centro-sinistra; b) un parziale "rientro" degli elettori di centro-destra ancora sensibili al richiamo di Berlusconi.

Nell'ultima rilevazione condotta dall'Osservatorio elettorale LaPolis (Università di Urbino), tra il 19 e il 21 febbraio, l'elettorato a cinque stelle fa osservare la presenza di due ali: ognuna vicina al 30%. Una base composita, dunque, la cui eterogeneità interroga la capacità di Grillo e del nuovo ceto politico a cinque stelle di tenerne insieme le diverse anime. Un (non)partito NÉ di destra NÉ di sinistra, ma, almeno nel suo profilo elettorale, di destra E di sinistra. Al tempo stesso.


Scarica un articolo sul Movimento 5 Stelle di Fabio Bordignon e Luigi Ceccarini a QUESTO LINK .


NOTA METODOLOGICA
Il sondaggio è stato condotto nei giorni 19-21 febbraio 2013 da Demetra (metodo CATI). Il campione nazionale intervistato è tratto dall'elenco degli abbonati di telefonia fissa (N=1009 rifiuti/sostituzioni 5916), ed è rappresentativo per i caratteri socio-demografici e la distribuzione territoriale della popolazione italiana di età superiore ai 18 anni (margine di errore 3.1%).

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