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SOCIETÀ E POLITICA IN ITALIA - L'ITALIA TRA VECCHIO E NUOVO ANNO

Istantanee sull'opinione pubblica, scattate dai sondaggi periodici di Demos & Pi. Messe una vicino all'altra, consentono di ricostruire il film sulle trasformazioni del paesaggio sociale e politico dell'Italia.
IL PAESE DEL DISINCANTO INVOCA IL RITORNO AL FUTURO
[di Ilvo Diamanti]

ITALIA, ORIZZONTE NERO. UNICHE SPERANZE DAL PRIVATO
[di Fabio Bordignon]

Cittadini "arrabbiati", ma, nonostante tutto, felici: così si auto-definiscono gli italiani. Insoddisfatti dell'economia, preoccupati per la sicurezza, scontenti della politica: il bilancio del 2007 è ampiamente negativo, mentre le previsioni sul nuovo anno segnano un ritorno del pessimismo. Le note positive sembrano venire esclusivamente dalla sfera privata, oppure dalla passione sportiva. Nel complesso, più di otto persone su dieci si dicono (abbastanza) felici. Mentre in molti, per il 2008, pronosticano nuovi successi per l'Italia nella Formula 1 e nel calcio. Un sondaggio condotto da Demos-Eurisko ha rilevato, per La Repubblica, le aspettative dell'opinione pubblica in vista dei prossimi dodici mesi.
Una nuova inversione di rotta: se l'inizio del 2007 sembrava poter segnare, agli occhi degli italiani, una svolta in positivo, l'umore dei cittadini, a dodici mesi di distanza, si presenta più nero che mai. Le valutazioni sull'anno appena concluso non lasciano dubbi, in proposito. Sette persone su dieci pensano che le cose siano peggiorate per quanto riguarda l'economia nazionale (74%), la politica (70%), la pressione tributaria (65%). La maggioranza assoluta ritiene che le condizioni siano andate deteriorandosi anche per quanto riguarda la sicurezza (59%), la corruzione politica (59%), la qualità della televisione (51%). Un quadro a tinte fosche, che propone un netto passo indietro rispetto al bilancio 2006. Solo in riferimento alla dimensione individuale e privata - il proprio reddito, la vita personale - prevalgono indicazioni di stabilità. Anche sotto questo profilo, tuttavia, in pochi hanno registrato un miglioramento, e una componente non trascurabile parla di un ulteriore arretramento.
Il disappunto generato da queste percezioni è evidente, e quasi scontato. L'Italia, ciò nondimeno, stenta a riconoscersi nella definizione di Paese depresso, o infelice. Appare piuttosto, agli occhi degli intervistati, un Paese "arrabbiato": la componente più ampia (44%), nel descrivere i propri concittadini (e quindi se stessa), ricorre innanzitutto a questo aggettivo.
Più di otto persone su dieci, comunque, affermano di sentirsi felici (82%), quantomeno "abbastanza" felici (68%) della propria vita. Anche nella valutazione delle prospettive future, i segnali più confortanti riguardano la dimensione privata (individuale e familiare), dove quattro persone su dieci delineano una evoluzione favorevole nel corso del 2008. Come già rilevato in occasione dei precedenti sondaggi "di fine anno", peraltro, il raffronto tra valutazioni passate e aspettative future traccia, comunque, un lieve miglioramento: perché, forse, "peggio di così non può andare". La stessa "idea" di futuro viene associata, ancor prima che all'"incertezza" (40%), alla "speranza" (67%). Così, sebbene il sondaggio registri previsioni di segno opposto, tende a prevalere un timido ottimismo anche per quanto riguarda la sicurezza, l'economia, la qualità della tv. Per quanto attiene alla politica, invece, gli italiani sembrano quasi rassegnati ad un quadro di fermento e instabilità: quattro su dieci, in generale, immaginano una evoluzione negativa, per i prossimi dodici mesi.
Guardando agli eventi attesi per il 2008, le previsioni più ottimistiche riguardano soprattutto il mondo dello sport: tre persone su quattro sognano nuovi trionfi della Ferrari (75%), mentre due su tre confidano in un successo azzurro agli Europei (66%). Sotto il cielo della politica, novità significative sono attese soprattutto per quanto riguarda la meccanica elettorale: il 63%, infatti, ritiene probabile il varo di una riforma nel corso dei prossimi mesi. Tra le priorità segnalate dai cittadini, tuttavia, la legge elettorale non figura certo nelle prime posizioni: anzi, fra le "questioni" suggerite dal sondaggio, finisce addirittura all'ultimo posto (5%). Le vere emergenze, nel giudizio dell'opinione pubblica, coincidono con altri problemi: l'aumento dei salari e delle pensioni, innanzitutto (39%); ma anche la lotta alla criminalità (31%), il controllo dei prezzi (28%), la riduzione delle tasse (27%). Tra le ricette per rilanciare l'Italia, infine, i cittadini suggeriscono di puntare maggiormente sui giovani: aumentando la loro presenza nelle posizioni di comando (41%), ma anche investendo sulla scuola e sull'università (31%).
NOTA METODOLOGICA

Il sondaggio è stato effettuato, nei giorni 17-19 dicembre 2007, da GfK Eurisko su incarico di Repubblica. Le interviste sono state condotte con il metodo CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing) su un campione di 1000 persone, rappresentativo della popolazione italiana di età superiore ai 18 anni. Rosalba Rattalino, per Eurisko, ha partecipato all'impostazione del sondaggio e coordinato la rilevazione. Demos & Pi ha svolto la redazione del questionario e l'analisi dei dati.
L'indagine, nell'assieme, è stata curata da Ilvo Diamanti e Fabio Bordignon. Natascia Porcellato ha partecipato all'impostazione dell'indagine e all'analisi dei risultati.
Il documento completo su www.agcom.it.
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