|
|
|
ULTIME EDIZIONI OSSERVATORIO CAPITALE SOCIALE |
|
|
 |
n. 63 - settembre 2020 (13 settembre 2020)
|
|
|
 |
n. 62 - dicembre 2019 (16 dicembre 2019)
|
|
|
 |
n. 61 - Economia e lavoro (10 ottobre 2019)
|
|
|
 |
N. 60 - Gli italiani e l'informazione (2 dicembre 2018)
|
|
|
|
|
 |
|
OSSERVATORIO CAPITALE SOCIALE - GLI ITALIANI E LA SCUOLA
Osservatorio nazionale a cadenza trimestrale in collaborazione con Coop (Ass. Naz.le cooperative di consumatori). Senso civico, altruismo, solidarietà e altri comportamenti riconducibili al concetto di "capitale sociale". |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
QUELLE AULE COSÌ LONTANE DALLA SOCIETÀ CHE CAMBIA [di Ilvo Diamanti]
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
GLI ITALIANI E LA SCUOLA [di Fabio Bordignon e Luigi Ceccarini]
La sua immagine si è leggermente appannata, negli ultimi anni, ma la scuola sembra comunque "tenere": come "servizio" e come "istituzione". Lo testimoniano i risultati della 15° indagine dell'Osservatorio sul Capitale Sociale, che ricostruisce gli orientamenti e le valutazioni degli italiani sul sistema dell'istruzione. È una scuola alle prese con vecchi e nuovi problemi, quella descritta dallo studio realizzato da Demos-Coop: dalla cronica mancanza di fondi allo scarso collegamento con il mondo del lavoro, fino alla recente diffusione della violenza negli istituti. È scesa la fiducia degli italiani nella scuola: era al 63%, alla fine del 2003, mentre oggi si attesta al 54%. Comunque, più di una persona su due, fra gli intervistati, la considera una istituzione su cui fare affidamento, e agli insegnanti va la fiducia del 60% degli intervistati. Come avviene per altre istituzioni, anche la scuola viene giudicata attraverso la lente ideologica. In passato, appariva maggiormente "bipartisan". Poi, soprattutto in corrispondenza dei diversi cicli di riforma, si è colorata politicamente. È diventata maggiormente "di destra", nel periodo successivo alla riforma Moratti; mentre già oggi gli orientamenti sembrano riflettere il cambio di maggioranza. |
|
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
Calano anche gli indici di soddisfazione del servizio. Tuttavia, l'istruzione pubblica continua ad essere valutata positivamente dalla maggioranza dei cittadini e, in particolar modo, dagli stessi "utenti": gli studenti e le persone che, attraverso i propri figli, entrano in contatto con la scuola. L'indagine Demos-Coop, inoltre, rileva grande accordo sulle novità introdotte, di recente, dal ministro Fioroni: dal ritorno degli esami di riparazione (80%) all'apertura degli istituti di pomeriggio (77%); dalla maggiore attenzione dedicata ad alcune materie (come la geografia, la matematica e, in particolare, l'italiano) alle procedure più rapide contro gli insegnati inefficienti o assenteisti (90%). |
|
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
Va precisato che la scuola continua ad essere intesa e valorizzata innanzitutto come scuola pubblica: gli istituti privati ottengono un apprezzamento molto più basso e le ipotesi di una maggiore presenza del mercato nella gestione dell'istruzione viene respinta dalla grande maggioranza degli intervistati. |
|
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
Le emergenze della scuola, agli occhi dell'opinione pubblica, sembrano richiamare i problemi già emersi dal precedente sondaggio del 2004: la mancanza di fondi per la didattica (20%), innanzitutto, e lo scarso collegamento con il mondo del lavoro (19%). È interessante osservare come i più giovani (15-19 anni) - impegnati nella scuola secondaria superiore - puntino il dito soprattutto sul primo problema, mentre quelli della fascia successiva (20-24 anni) - che sperimentano l'ingresso nel mondo del lavoro o la scelta universitaria - sottolineano soprattutto la debolezza della funzione "professionalizzante". Un problema emergente riguarda invece la violenza negli istituti (12%). L'attenzione su questo tema tende a salire, anche in funzione dei recenti fatti di cronaca, e, in particolare, un'ampia componente dell'opinione pubblica registra una crescita del fenomeno del bullismo (66%), considerato, dai più, inaccettabile (64%). Interessante è il fatto che tale percezione di gravità sia più intensa tra i soggetti che non "sperimentano" direttamente o indirettamente (attraverso i propri figli) la scuola. Se aule e corridoi diventano luoghi sempre più insicuri, la responsabilità viene però addossata quasi interamente alle famiglie: nello specifico, alla mancanza di autorità da parte dei genitori (66%). Quest'ultimi, peraltro, secondo una percezione diffusa, tendono ad assumere troppo "le difese" dei figli di fronte ai professori, privandoli della necessaria legittimazione agli occhi degli studenti. |
|
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
NOTA METODOLOGICA
L'Osservatorio sul capitale sociale è diretto da Ilvo Diamanti e realizzato da Demos & Pi in collaborazione con Coop (Ass. Naz.le cooperative di consumatori). L'indagine è curata da Ilvo Diamanti, Luigi Ceccarini e Fabio Bordignon con la collaborazione di Ludovico Gardani per la parte metodologica (LaPolis, Univ. di Urbino) e Filippo Nani (Medialab, Vicenza) per quella organizzativa. Natascia Porcellato ha partecipato all'impostazione dell'indagine e all'analisi dei risultati. Il sondaggio è stato condotto dalla società Demetra di Venezia (sistema CATI, supervisione Claudio Zilio) nel periodo 17-21 settembre 2007. I dati sono stati successivamente trattati e rielaborati in forma del tutto anonima. Il campione intervistato (N=1358) è rappresentativo della popolazione italiana con oltre 15 anni per genere, età, titolo di studio e zona geopolitica di residenza. Il documento completo su www.agcom.it. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|